22.1.10

MAGIA DEL TEATRO

Di Nicoletta Fabrizio ( tratto dal n° 59 di "Scena", la rivista della UILT - unione italiana libero teatro ).



"Ecco, le luci si spengono e si apre il sipario, ancora un pò di brusio, i ritardatari sistemano la giacca sulla poltrona e si siedono. Poi inizia la magia. Nella nostra società virtuale, con gli effetti speciali che saturano anche gli spot pubblicitari da trenta secondi, con gli avatar che prendono il posto delle persone, con i videogiochi e le pedane che ci fanno fare il salto con gli sci dal trampolino nel salotto di casa, c'è ancora posto per una finzione 'vera', la più vera che possa esserci: quella del teatro.

Vero è il sudore, il trucco, la mimica facciale, i toni della voce, i gesti, veri i costumi cuciti a casa nel tempo libero, vere le scenografie, montate e cambiate di corsa tra un atto e l'altro e smontate ogni volta per finire nel furgoncino.

Vero è l'impegno degli attori che hanno il loro lavoro 'ufficiale' otto ore al giorno, e magari devono fare i conti con la cassa integrazione, che la sera e la domenica si ritrovano a leggere, discutere, provare, rivedere.
Il pubblico è li per farsi incantare , per credere che davvero la bella figliola in gonna di tulle e calze nere sia una canzonettista, per convincersi che l'avvocato abbia inviato il biglietto alla sua amante con un fattorino, per sapere con certezza che il cuore di una donna tradita può fingere con estremo realismo che il marito sia morto.
Gli occhi spalancati, i sorrisi, gli sguardi d'intesa, le risate a bocca aperta sono le stesse che ci accomunano ai nostri antenati che, intorno al carrozzone dei guitti, si accalcavano per vedere la Commedia dell'Arte o che fissavano, una alla volta, le figure dipinte sul telone del cantastorie.
Questa è la magia del teatro: l'emozione che attraversa lo spazio e giunge dagli attori ad ogni singola persona, la passione che coinvolge, che contagia, che fa apparire ogni volta nuove anche le parole conosciute.
Nel teatro minore non vi sono quei compensi a molti zeri dei personaggi televisivi, a cui lo schermo dona, chissà perchè, quella patina di vernice luccicante che abbaglia e confonde, indipendententemente dalle doti e dalla professionalità possedute. A volte si arriva a pareggio con le spese, a volte no, ma non sembra essere questa la cosa fondamentale.
Importante è creare la magia dal nulla, la felicità per un momento, sentire il calore che viene dalla platea.
Ancora una volta."

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